I materiali - risalenti all'epoca punica - che sono stati documentati si trovano a poca distanza dal porto di Gadir. Svolte anche indagini con metal detector subacqueo, nei punti in cui era stato trovato un tesoretto di monete antiche
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Nel corso dell'immersione, effettuata dai sommozzatori del Nucleo Subacqueo della Soprintendenza del Mare e del 3°Nucleo Subacquei della Guardia Costiera, sono stati documentati e rilevati due grandi ceppi d'ancora in piombo, di epoca romana, e un'ancora in ferro in corso di identificazione. Il rilievo 3D effettuato nel corso dell'immersione, consentirà di eseguire i primi approfondimenti sulla consistenza del ritrovamento
L'anfora, che risale al IV-V secolo d.C. si trovava su un fondale di sabbia misto a roccia, parzialmente sepolta; dopo l'individuazione il subacqueo, come previsto dalla legge, ha immediatamente avvertito la Soprintendenza del Mare che è intervenuta per recuperare il reperto, scongiurando il pericolo di trafugamento in considerazione della bassa profondità del fondale e la grande frequentazione della zona.
Un lavoro condotto fino a 850 metri di profondità. I risultati della Missione multilaterale saranno presentati in autunno a Parigi presso l’Unesco e costituiranno le basi per la stesura di futuri piani di conoscenza e tutela delle zone oggetto delle indagini.
Le monete recuperate proviengono da tutto il Mediterraneo. Trovati pezzi della Repubblica Romana, di Cartagine, di Gerone II il Tiranno di Siracusa in Sicilia, di Tolomeo III Evergete d'Egitto, Neopoli in Campania e una sola moneta d'argento proveniente dalla città greca di Velia in Lucania. La collezione di monete ritrovate illumina la storia sociale ed economica dell'epoca
Il possente manufatto bellico era utilizzato per sfondare le nave avversarie o per arrembare su di esse. Il rostro è stato scoperto e riportato alla luce da una profondità di 80 metri e subito consegnato alla siciliana Soprintendenza del mare
Lo scopo è quello di riportare alla luce le tracce dell'antico monastero basiliano a cui era annessa la chiesa, fondato nel 1090 circa e poi passato ai monaci Benedettini
I tesori archeologici dell’Isola di Pantelleria, recuperati durante gli scavi nell’Acropoli di San Marco, da sabato 6 agosto saranno esposti nell’Aeroporto di Pantelleria, all’interno di un’ampia Sala già dedicata ai tesori sommersi recuperati dalla Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana. Una seconda esposizione verrà allestita nei locali del Museo Vulcanologico di Punta Spadillo con i reperti provenienti dal sito preistorico di Mursia.
Quest’anno le attività si sono concentrate sulla ricerca e documentazione dei siti archeologici subacquei individuati nel mare di Vendicari e di Portopalo di Capo Passero. Non è mancata, però, l’attività rivolta al monitoraggio dello stato di conservazione dei reperti archeologici subacquei provenienti dallo scavo del relitto della Chiesa bizantina di Marzamemi, che sono attualmente custoditi presso il Palmento di Rudinì, struttura messa a disposizione del progetto dal Comune di Pachino sin dal 2012, anno in cui ha avuto inizio il progetto di ricerca".
Il Bellini Festival dal 2009 rende omaggio al musicista, nella sua città natale, coinvolgendo i luoghi storici dove lo stesso grande compositore mosse i suoi primi passi, iniziando sempre nel giorno in cui ricorre l’anniversario della sua morte, il 23 Settembre, per poi concludersi il 3 Novembre, nel giorno dell’anniversario della sua nascita, con il tradizionale Concerto al Duomo, dove a Catania riposano le sue spoglie mortali