Press "Enter" to skip to content

Che malattia hanno l'Urlo di Munch e i quadri di Van Gogh? Cosa sta succedendo ai colori gialli?



La pittura non accademica del tardo Ottocento e del Novecento ha un indice di degradabilità maggiore, rispetto alle opere antiche. Ciò dipende da un aumento delle sperimentazioni (nell’800-‘900) e dalla comparsa, sul mercato, in quell’epoca, di prodotti chimici realizzati industrialmente e non testati – è evidente – sul lungo periodo e della riduzione dell’uso – se non dal mancato utilizzo, per fini espressivi- della vernice finale, considerata un appannaggio dell’antico -. Evidentemente la tradizione pittorica delle botteghe e delle accademie, sotto il profilo della solidità dei materiali, forniva il passaggio di cognizioni e regole che i grandi, rivoluzionari della pittura vollero ignorare. I problemi della durevolezza dei colori industriali emerge con prepotenza e colpisce opere di Munch, Van Gogh e Picasso, come di tanti altri autori, meno noti, di quel periodo. Il fenomeno si accanisce sulle opere esposte e – in misura minore – sii dipinti che sono conservati in luoghi scuri. Ciò – è chiaro – è collegato all’azione di scolorimento provocata dai raggi del sole che è più intensa con colori non in linea con la tradizione pittorica.
Soprattutto i gialli si spengono progressivamente e virano verso l’ocra o il terra di siena o il marrone chiaro. Da anni, i chimici sono entrati a far parte delle équipe dei grandi musei nel tentativo di limitare il fenomeno di spegnimento e mutamento dei colori. Interessanti sono anche gli esperimenti condotti con l’uso degli stessi colori utilizzati da Van Gogh: parti di un copia de I girasoli realizzata da Charlotte Caspers con identici pigmenti, mettono in luce, al museo di Amsterdam, il notevole spegnimento del dipinto originale. Ciò dipende, come hanno stabilito i chimici, dall’instabilità dei gialli di cromo e dei gialli di cadmio, che risulterebbero particolarmente sensibili allo scolorimento provocato dalla luce. Un fenomeno che non può essere compensato, ma che può essere ridotto con l’uso dei led. Il problema si estende anche il colore viola. Van Gogh si era reso conto del rapido spegnimento e viraggio dei colori stessi. “Ho appena controllato. Tutti i colori che sono diventati di moda con gli Espressionisti non sono stabili”. Perché anche i dipinti, scrisse in una altra lettera, “si scoloriscono come i fiori”. Un fenomeno diverso rispetto alla brunitura delle superfici nella pittura antica, che dipende soprattutto dal progressivo ingiallimento della vernice finale. In questo caso, la vernice può essere rimossa e, sotto quel velo, i colori appaiono con vivida acutezza.