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Influenze michelangiolesche nell'arte. La mostra a Firenze per "Ri-conoscere Michelangio"


La potenza artistica del Buonarroti contagia la fotografia e la pittura dall’Ottocento ad oggi. Alla Galleria dell’accademia di Firenze, fino al 18 maggio, la particolare rassegna
In occasione delle celebrazioni per i quattrocentocinquanta anni dalla morte di Michelangelo Buonarroti – coordinate dall’Accademia delle Arti del Disegno – la Galleria dell’Accademia di Firenze, in collaborazione con la Fratelli Alinari I.D.E.A. S.p.A., presenta un’esposizione che affronta il complesso tema del rinnovato interesse e dell’ammirazione per l’artista dall’Ottocento alla contemporaneitàattraverso l’opera di scultori, pittori e fotografi che hanno guardato alla figura del Buonarroti e alle sue opere come riferimento iconografico per le loro realizzazioni. 




“E come si potrebbe non ‘ri-conoscere’ Michelangelo alla Galleria dell’Accademia in occasione di questa importantissima ricorrenza? Lo facciamo gettando sul suo mito imperituro uno sguardo particolarmente rivolto alla contemporaneità, nell’alveo di un filone espositivo coltivato da sempre nel ‘luogo del David’ ” (Angelo Tartuferi).
Partendo dalla produzione fotografica realizzata da alcuni tra i più noti ateliers e professionisti del XIX e del XX secolo, si è cercato di evidenziare il ruolo determinante che la fotografia ha svolto nel consolidare la fortuna critica e  iconografica di Michelangelo e, attraverso di essa, la celebrazione del suo mito. Una lettura trasversale, in chiave storico-fotografica, che mette al centro il ruolo svolto dalla fotografia, fin dalle sue origini, nel celebrare uno dei massimi artisti del Rinascimento italiano, e nell’eleggere un ristretto pantheon di immagini di sue sculture a monumenti della memoria collettiva.

Domenico Cresti detto il Il Passignano (Passignano 1559 - Firenze 1638) Ritratto di Michelangelo Buonarroti Inizi del XVII secolo Olio su tela Bergamo, Enrico Lumina
Domenico Cresti detto il Il Passignano
(Passignano 1559 – Firenze 1638)
Ritratto di Michelangelo Buonarroti
Inizi del XVII secolo
Olio su tela
Bergamo, Enrico Lumina

Kim Ki-duk (Bonghwa 1960) Pietà 2012 Stampa lambda (2014) Korea, KIM Ki-duk Film Production
Kim Ki-duk
(Bonghwa 1960)
Pietà
2012
Stampa lambda (2014)
Korea, KIM Ki-duk Film Production

Il percorso espositivo prende avvio dalle rappresentazioni in chiave storicistica della fisionomia e della personalità di Michelangelo, con opere di Eugène Delacroix e Auguste Rodin, e di altri autori che hanno operato con il nuovo medium fotografico alle origini, tra i primi Eugène PiotÉdouard-Denis Baldus, gli AlinariJohn Brampton Philpot, solo per ricordarne alcuni.
La mostra si caratterizza per un continuo rimando tra le diverse modalità di tradurre e riproporre la scultura del Buonarroti: dalla fotografia intesa come oggetto di documentazione, alla specificità interpretativa nel confronto con la scultura, per giungere alla totale autonomia autoriale novecentesca tale da creare nuovi punti di vista e di analisi dell’opera d’arte. Nasce quindi un nuovo legame tra storici dell’arte e fotografi, ai quali è affidato il compito di rintracciare le forme e la materia dell’opera a conforto della ricerca storico artistica. Tra i casi proposti, le fotografie di Giuseppe Pagano alla Pietà di Palestrina, il lavoro di David Finn e di Aurelio Amendola, interpreti chiamati a collaborare con autorevoli storici dell’arte che dalle loro interpretazioni hanno potuto trarre importanti conferme alle loro teorie e analisi stilistiche.
Via via che il mito si consolida nella percezione collettiva, la presenza di Michelangelo si riconosce anche nell’opera di artisti del Novecento come Medardo Rosso, Henri Matisse, Carlo Mollino, e nella ricerca fotografica di personalità quali Emmanuel Sougez, Herbert List, Horst P. Horst, fino ad avvicinarsi agli anni Settanta, con le ricerche di Tano Festa, Paolo Monti, Antonia Mulas, e raggiungere le espressioni della contemporaneità con Helmut Newton e Gabriele Basilico, Gianni Berengo Gardin, Gerard Rondeau.
Luca Pignatelli (Milano 1962) Sculture \ 8788, 2013 Tecnica mista su carta intelata  Firenze, cortesia Galleria Poggiali e Forcon
Luca Pignatelli
(Milano 1962)
Sculture \ 8788, 2013
Tecnica mista su carta intelata
Firenze, cortesia Galleria Poggiali e Forcon

Charles Rettrew jr. Sheeler (Philadelphia 1883 - Dobbs Ferry 1965) Cast of Giuliano de’ Medici by Michelangelo 1942 ca. Stampa alla gelatina bromuro d’argento  New York, Lent by the Metropolitan Museum of Art Gift of the artist, 1943
Charles Rettrew jr. Sheeler
(Philadelphia 1883 – Dobbs Ferry 1965)
Cast of Giuliano de’ Medici by Michelangelo
1942 ca.
Stampa alla gelatina bromuro d’argento
New York, Lent by the Metropolitan Museum of Art
Gift of the artist, 1943

Colte nell’interpretazione fotografica vedremo delle note sculture di Michelangelo i “rilievi ammorbidirsi e quasi appiattirsi in tagli e illuminazioni frontali, oppure al contrario, grazie a visuali oblique e a luci decise e radenti, prender risalto negli aggetti e sprofondare in ombra nelle cavità. Armonia e inquietudine, serenità e dramma, convenzione e trasgressione sono individuati e colti dagli obiettivi e restituiti nei negativi e nelle stampe, all’insegna di una variabilità che tiene molto nel soggettivo, in quanto facente capo alla filiera degli operatori e delle operazioni e comunque, essenzialmente, riconducibili al fotografo” (Cristina Acidini).
Il percorso della mostra si conclude con i riferimenti al tema della copia e del multiplo nell’epoca della riproducibilità e della massificazione affrontati da Karen Knorr, Lisa Sarfati, Tim Parchikov, mentre riconosciamo Michelangelo quale spunto emotivo dell’opera di Luca Pignatelli e modello formale della staged photography di Frank Horvat,Youssef NabilKim Ki duk, fino a diventare ‘assenza’ nelle immagini di Thomas Struth eCandida Höfer.
Horst P. Horst (Weissenfels-an-der-Saale 1906 - Palm Beach Garden, Florida 1999) Estrella Boissevan, photograph for Vogue, New York 13 settembre 1938 Stampa alla gelatina bromuro d’argento U.K., Collection Andrew Cowan
Horst P. Horst
(Weissenfels-an-der-Saale 1906 – Palm Beach Garden, Florida 1999)
Estrella Boissevan, photograph for Vogue, New York
13 settembre 1938
Stampa alla gelatina bromuro d’argento
U.K., Collection Andrew Cowan

Nicolò Cipriani (Ravenna 1892 - Firenze 1968) Madonna col Bambino o Madonna di Bruges 1953 Stampa fine art su carta cotone da negativo originale (2014) Firenze, Soprintendenza SPSAE e per il Polo Museale della città di Firenze
Nicolò Cipriani
(Ravenna 1892 – Firenze 1968)
Madonna col Bambino o Madonna di Bruges
1953
Stampa fine art su carta cotone da negativo originale (2014)
Firenze, Soprintendenza SPSAE e per il Polo Museale della città di Firenze

Accolta sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, la mostra, a cura di Monica Maffioli e Silvestra Bietoletti come il catalogo edito da Giunti, è promossa dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo con la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana, la Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze, la Galleria dell’Accademia, Firenze Musei e l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze con la collaborazione della Fratelli Alinari I.D.E.A. S.p.A.
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Ri-Conoscere Michelangelo. La scultura del Buonarroti nella fotografia e nella pittura dall’Ottocento ad oggi
fino al 18 maggio
Galleria dell’Accademia, Firenze
Prezzo biglietto
intero: € 11.00; ridotto: € 5.50 per i cittadini dell’U.E. tra i 18 ed i 25 anni
Gratuità del biglietto per i minori di 18anni e per i cittadini dell’U.E. sopra i 65 anni
Orario
Martedì – Domenica ore 8.15 – 18.50; la biglietteria chiude alle 18.20
Chiuso il lunedì e il 1 maggio
Info: http://www.unannoadarte.it/riconosceremichelangelo
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