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La fabbrica delle "mogli ideali", cosi nascono sculture e bambole di silicone


BAMBOLE
 
Le strade della scultura iperrealista-concettuale sono le stesse percorse da quelle che un tempo venivano chiamate”bambole gonfiabili”. Tristissime donne ideali, mogli silenziose, compagne di vita che accrescono il senso della solitudine. Comunque sia, come vengono realizzati questi lavori, sia in ambito artistico che commerciale? Tutto parte da uno scanner 3d e/o da un programma per l’elaborazione tridimensionale delle immagini. Il volto e le diverse parti del corpo vengono definite a livello tridimensionale dal computer che, attraverso una stampante tridimensionale realizza,in plastica, la forma o il calco.
Si ricava così uno stampo che viene riempito di silicone colorato. Quando il silicone è asciutto, viene estratto dallo stampo, dipinto – in alcuni casi a mano – collocato accanto ad altre parti prodotte in precedenza. Poi avvengono le operazioni di assemblaggio. Qui sotto potremo guardare un curioso servizio di una tv francese che ha per oggetto a una fabbrica giapponese di “mogli ideali”, ispirate ai manga per adulti, fumetti erotici che interpretano il concetto giapponese di hentai, cioè, letteralmente, perversione.
 
La perversione è quella di far confluire esclusivamente su immagini virtuali la libido, fantasticando su situazioni rese impossibili dalla realtà. Spesso la dimensione hentai occupa spazi che sarebbero riservati alla normale sessualità, che non può espletarsi in società molto complesse e -. al di là del libertinismo di facciata – profondamente rispettose del concetto di ordine, pertanto gerarchizzate e basate sulla deviazione dell’eros nella produttività lavorativa. Le bambole vogliono dare una risposta – per quanto orribile – a questa necessità che può esporre il maschio a rischi di infrazione delle regole o alla creazione di situazioni pericolose o comunque a coinvolgimenti sentimentali che distoglierebbero l’attenzione dalle necessità lavorative. Questa produzione è l’esasperata risposta al mondo delle esigenze maschili, quanto il cosiddetto dildo per il mondo femminile. Il proletariato smetterà così di essere tale perchè la riproduzione sembra appannaggio delle classi agiate o dei gruppi di reietti, con un’esclusione progressiva della larga fascia sociale media e bassa. I segnali indicano un futuro simile a quelli dei formicai o degli alveari. Ribelliamoci