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Le stilettate di Zana. Con Andrea Mantegna. Lacrime vere, lacrime esibite attorno a una regina


Andrea Mantegna, Compianto sul Cristo morto, dettaglio.
STILETTATE
diTonino Zana
Nessuno parla male, figuriamoci, Elisabetta d’Inghilterra è osannata dalla stampa internazionale. I nemici tradizionali, i comunisti cinesi, Putin e compagnia bella si sono inginocchiati davanti alla notizia della sua scomparsa. Tutto bene, fosse sempre così. Per i meno anziani e i più giovani ricordiamo il dileggio accusato da casa Windsor per decine di anni, proposte di annullare la monarchia da dentro e soprattutto da fuori il regno, una cultura sessantottina talmente contro Elisabetta e famiglia da ignorarla salvo colpi bassi ad ogni occasione centrale. Sulla vicenda di Diana, poi, si scatenarono media e popoli del mondo, in modo squallido, lei, la ex principessa, una santa e gli altri tutti nemici della libertà e del solidarismo appassionato della giovane bionda. Le augurammo lunga vita e comunque non se ne andò, ahinoi, in un convento di clarisse. Per non parlare del nuovo re e della regina consorte visti storti da tutti e con qualche ragione.
Per dire, cosa, alla fine, caro direttore. Per dire che si onorano i morti e si ricordano come furono vissuti in vita, con la moderazione dovuta e la verità coerente di quanto si disse e si pensò, non ruotando la storia al contrario. Così non si capisce più nulla.
Io, preferisco la nostra repubblichetta, con tutti i suoi problemi e laicamente amiamo i nostri presidenti. Dei re che scappano via durante la guerra, proprio, no. Per la regina Elisabetta lanciamo seriamente una preghiera e un ringraziamento per uno stile integro di esagerazioni, in un senso o nell’altro. Gran rispetto e lunga vita alla repubblica parlamentare. Lo so, il mio direttore, un aristocratico di vita e di avi, la cosa non piacerà e mi piacerebbe contrappuntasse.