Vincent Van Gogh, come altri pittori dell'epoca, fece uso, in alcuni casi, della fotografia per il proprio lavoro. La diffusione della riproduzione ottico-chimica della realtà aveva certamente cambiato anche la pittura e la sua avanzata inesorabile, inizialmente, fu un evento traumatico per il mondo dell'arte, che dovette prendere atto delle nuove acquisizioni tecnologiche per intraprendere strade nuove nel campo della rappresentazione. L'atto artistico non doveva più colmare le lacune lasciate dalla mancanza di immagini oggettive. Poichè l'oggettività, pur fredda, nel rilievo del reale era affidato alla macchina fotografica
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Hockney risponde alle domande di Stile: “Nella camera ottica non solo era possibile ricalcare le linee dei volti o degli oggetti, ma si poteva tranquillamente dipingere”. Ecco le prove a carico di un’utilizzazione diffusa delle lenti e degli specchi in pittura tra XV e XIX secolo. E Caravaggio?
I segreti tecnici per realizzare un ritratto assolutamente identico ai lineamenti del soggetto. Dalle modalità di rilevamento delle linee del volto al trasferimento del disegno sulla tela, fino all'uso dei colori. Seguiteci passo dopo passo, diventerete,in poco tempo, ritrattisti perfetti. Come i grandi maestri del passato
Nell'Ottocento si diffuse un nuovo e comodo strumento ottico, la camera lucida, che consentiva di ricalcare i volti, rendendo il soggetto dell'opera identico all'effigiato. Ora è possibile anche con l'Iphon e l'Ipad. Nell'articolo le spiegazioni e i filmati
Piccoli, grandi segreti caratterizzano il lavoro dei ritrattisti, sin dall'epoca antica. Plinio il Vecchio sostiene che, ai tempi dei Romani e dei Greci, i pittori ponevano la persona da effigiare nei pressi del supporto sul quale avrebbero steso il dipinto. Poi, seguivano le ombre del volto e del corpo, ottenendo una silhouette perfetta. Evidentemente anche i pittori del primo Rinascimento preferivano affidarsi a questo piccolo trucco