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Posts tagged as “giovane caravaggio”

29 settembre. Buon compleanno, Caravaggio. Tra Bergamo e Milano, le foto di tutti i luoghi dalla nascita alla giovinezza

Immagini e ricostruzione fotografica del periodo più oscuro di Michelangelo Merisi, dalla nascita all'apprendistato nella bottega milanese di Simone Peterzano. Il futuro artista venne alla luce a Milano, ma fu trasferito, da bambino, a Caravaggio, presso la casa del nonno amatissimo, che fu per il bambino una guida straordinaria. Nella cittadina bergamasca frequentò, a livello parrocchiale, le scuole fino all'età di 14 anni. Poi tornò a Milano, dove inizò la formazione artistica

Costanza e Caravaggio, un legame indissolubile tra la marchesa e il pittore. Tutta la storia

Ciò che è certo, analizzando tutti di documenti d’archivio è che Costanza- di solo sedici anni più vecchia di Michelangelo – ci fu, più o meno segretamente, dietro ogni spostamento di Merisi, offrendogli sempre protezione e aiuto, proprio fino agli ultimi giorni.

Giovane Caravaggio, ecco i cento disegni ritrovati. E le ragioni della fondatezza della scoperta

E’ un’autentica rivoluzione del “sistema Merisi”, una delle maggiori, articolate scoperte nel campo della storia dell’arte e della cultura: cento disegni del giovane di Caravaggio, realizzati in Lombardia, - di cui ottantatre saranno ripresi più volte nelle opere dalla maturità - dieci ritratti inediti realizzati ad olio, un autografo biglietto di protesta, l’identificazione del volto di Costanza Sforza Colonna, la protettrice del pittore, un possibile autoritratto milanese dell’artista, i diversi esercizi compiuti dal giovane pittore per prepararsi al trasferimento romano.

Caravaggio – La vera vita del giovane Caravaggio, dall’atto di nascita alla partenza per Roma

Morto il padre (1577) e trascorsa l’infanzia a Caravaggio – dove forse si formò in una scuola civica o parrocchiale - Michelangelo tornò a Milano tra il 1583 e il 1584, a un’età compresa tra i dodici e i tredici anni. Lucia, forse consultandosi con il proprio padre, Gian Giacomo, che sarebbe morto di lì a poco, aveva scelto per il ragazzino la formazione artistica, non optando – come accadeva spesso – per un semplice rapporto di apprendistato, ma ponendo il figlio nella condizione di alunno, per il quale fu pagata una retta particolarmente elevata. Con l’intenzione di offrire all’adolescente le migliori possibilità formative era stato scelto, come maestro, colui il quale, in quanto sedicente allievo di Tiziano, si mostrava in grado di trasferire le migliori novità che giungevano dalla più aggiornata capitale veneta.