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Posts tagged as “Il bacio nell’arte”

Il Bacio dei Casti amanti. Amore, tenerezza e sentimento nell'affresco di Pompei. L'analisi

Il nome origina dal bacio "casto" che due amanti si scambiano in uno dei quadretti (in foto) di banchetto che decorano il triclinio della casa, con annesso panificio. Si trattava infatti dell’abitazione di un ricco panettiere e all’interno della domus sono visibili  oltre al forno del panificio, splendidamente conservato, con le annesse macine anche le due stalle con i resti di sette animali. Ancora non integralmente esplorata, Vittorio Spinazzola nel 1912 aveva iniziato l'indagine della facciata con il balcone con colonnato,  poi danneggiato nel bombardamento del 1943. Lo scavo è proseguito, a più riprese, dal 1982 fino al 2004, con un ampio progetto di restauro e valorizzazione

Vantininiano – I baci dell'amore che non muore mai

Il cimitero Vantiniano di Brescia è il primo complesso monumentale funerario sorto in Italia, dopo l'edito napoleonico di Saint Cloud. In esso hanno lavorato artisti di grande fama tra i quali Ettore Ximenes, Abbondio Sangiorgio, Odoardo Tabacchi, Giuseppe Croff, Antonio Tantardini, Democrito Gandolfi, Gaetano Matteo Monti. Le opere

Il bacio nell'arte – La storia, la carrellata video

“Le due figure seguono le due bocche che si inchiodano e si spremono nel bacio irresistibile. La donna grava sulle proprie labbra per renderle più aderenti e pesanti su quelle dell’uomo. Questo inginocchiato davanti a lei, si estolle verso quelle labbra, sul petto sollevato, per respirare tutto l’alito, e rovescia il corpo indietro appoggiandolo sulle spalle per resistere all’aggressione della bocca amata, per opporle un’equale violenza, E ambedue si stringono contro il cuore tiepido viluppo delle loro mani intrecciate. I due corpi formano una cosa sola, vibrante, confusa nel mistero dell’ombra. Il profilo del loro spasimo e della loro delizia si delinea nitidamente contro il chiaro romantico della luna che colma i dischi della vetrata e illumina sotto l’ombra voluttuosa delle palpebre chiuse il pallore delle gote trascolorite; il gesto delle due figure è improvviso e infinito”
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Il bacio, Alfred Eisenstaedt – Chi erano il soldato e la ragazza?

14 agosto 1945. Di bocca in bocca vola la notizia della resa del Giappone. La guerra è finita anche per gli Stati Uniti. La gente esulta, si abbraccia, grida di felicità, anche in Times Square. Proprio nel momento in cui le strade e le piazze sono occupate da gente festante, il fotografo Alfred Eisenstaedt è sulla via. davanti a sè vede una scena che sarebbe divenuta memorabile; l'amore che vince la guerra. Un marinaio si avvicina infatti a un' infermiera la abbraccia, la piega fino a a baciarla profondamente per la gioia

"I due cugini" di Tranquillo Cremona, la sfocatura sentimentale degli Scapigliati

Camillo Boito paragona la tecnica alle vedute della lanterna magica, quando non ancora si è trovato il giusto fuoco della lente: l’immagine già si distingue, ma è immersa in un vapore quasi aeriforme. Tutta la critica più progressista si trova d’accordo nell’apprezzare il quadro, nonostante rimproveri all’artista audaci scelte formali, individua proprio in quest’opera il punto di massimo equilibrio della sua sperimentazione linguistica.

Il quarto Bacio di Hayez rimbalza a 1 milione e 865 dollari. Quasi raddoppio

Il Bacio è una delle immagini più acutamente simboliche della pittura ottocentesca italiana, fino a rappresentare lo spirito dell'Italia stessa. Sin dalla sua creazione, la composizione è stata un'icona del Risorgimento. La coppia che si abbraccia - e chiare risultano le allusioni a Romeo e Giulietta o a Renzo e Lucia di Manzoni il cui amore prevale contro ogni previsione - diventa il simbolo della nazione italiana, vittoriosa sulla dominazione straniera