Press "Enter" to skip to content

Posts tagged as “Il cetriolo nell’arte”

Un cetriolo per la Madonna. Perché i pittori antichi inserivano quella verdura nei dipinti in cui era raffigurata Maria

I frutti appartengono alla tradizione dell'omaggio e dell'abbondanza - ma ogni frutto, per gli eruditi, costituiva un'immagine simbolica, in grado di rinviare a uno a a più passi biblici - e appaiono accanto ai troni di Maria, ai bordi delle spalliere o sospesi - come nella Madonna della Vittorie di Mantegna - a quelle strutture mobili o padiglioni, che, ordinariamente, venivano utilizzati per le grandi feste di corte, all'aperto

Silvia Naddeo, il cibo diventa scultura, mosaico, storia dei semplici

L’unicità di un oggetto ordinario, l’indagine di un vissuto straordinario. Tra le fette di una semplice zucchina si cela la scoperta di un percorso individuale, di una specificità distintiva: così la dicotomia alimento/oggetto si fa metafora dell’individualità rispetto alla moltitudine, svelando agli occhi di chi guarda e interpreta la singolarità di ciò che appare comune.

Un cetriolo per la Madonna. Ma perchè quella presenza impudica nei quadri sacri?

Carlo Crivelli, ma pure Mantegna e i pittori della scuola ferrarese, utilizzarono molto spesso festoni di frutti, infilzati e legati per decorazione, con il fine di elebrare l'apoteosi di vita delle scene della Madonna in trono con bambino. Maria era fecondità, gioia, ricchezza; a Maria ci si rivolgeva per avere anche la grazia di ottenere il pane quotidiano, attraverso un'intercessione a Dio padre. Gli spnedidi troni di questa pittura, con tripudi vegetali, dell'Italia settentrionale, costituiscono, peraltro, un precedente alla natura morta che, in molti casi, sarebbe stata collezionata volentieri, come genere pittorico, anche dagli altri prelati, tra i quali il cardinale Borromeo, con fini religiosi e per amore della pittura