La vita dissoluta del figliol prodigo, nella pittura tra Cinquecento e Seicento, è un immaginoso prologo di peccati rispetto all’episodio evangelico nel quale viene rappresentata la grazia effusa del perdono paterno. L’episodio, che è ben noto, ha per protagonisti un anziano e i due figli: uno virtuoso, che contribuisce alla conservazione e alla crescita della proprietà familiare, l’altro dissipatore - prodigo, appunto - che, lontano da casa, sperpera il denaro fino a cadere in rovina. Quando quest’ultimo, senza più risorse, è costretto a tornare al villaggio natio, è accolto dal padre con immensa felicità, che suscita stupore e dolore nel figlio morigerato.