L'arma veniva portata non lontano dall'inguine e l'impugnature voleva simulare una prorompente virilità. Tra l'argilla della vecchia banchina, trovati anche antichi vasi, posate e monete
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I sarti presero a trasformare la calzamaglia medievale e, lavorando sulla tasca della braghetta, ne ricavarono peni di stoffa, che uscivano dalle sopravesti. La "coda" non avrebbe dovuto oscillare troppo perchè sarebbe apparsa ridicola. Cosi, in sartoria, eccedevano in punti di tensione. Doveva essere salda come una prua, precedere gloriosamente il portatore. Ed ecco il prodotto, testimoniato da numerosi artisti del Cinquecento
L'analisi che Leonardo dedica all'organo sessuale si muove tra il senso fastidioso di ingombro e di insubordinazione del pene e la celebrazione del "ministro della specie umana". Il foglio risalirebbe al 1508, quindi al periodo della maturità dell'autore. Leonardo, nel 1508, aveva 56 anni. Scrive: "Molte volte capita che l'uomo dorma e che lui sia sveglio. Così come capita che l'uomo sia sveglio e sia lui a dormire. Molte volte l'uomo vorrebbe usarlo, ma lui non vuole. Molte volte lui vuole e l'uomo glielo vieta. Quindi pare che questo animale abbia spesso un'anima e una mente separati, rispetto a quelli dell'uomo. E sembra che, sbagliando, il maschio si vergogni di nominarlo. Anzi: lo copre e lo nasconde, anziché onorarlo e mostrarlo con solennità, considerando il fatto che è il ministro della specie umana".
In anticipo su Arcimboldo, Francesco Urbini, realìzzò questo composito "tutto che diventa uno", nel 1536, dipingendo un volto con la giustapposizione di un considerevole numero di peni, accolti su un piatto fondo di maiolica di Casteldurante. Si ritiene che questi giochi di composizione possano essere fatti risalire all'epoca di Leonardo, soprattutto come elementi giocosi
Quel che è certo è che i dildo erano utilizzati come stimolatori sessuali nell'antica Grecia, intagliati nel cuoio dai calzolai, e chiamati olisboi (al singolare olisbos). Nel mimo dello scrittore greco Eroda (III a.C.) due amiche conversano sull'oggetto in cuoio fabbricato da un calzolaio. Una curiosità: a partire dal Rinascimento, accanto agli strumenti in ceramica, furono realizzati dildo di vetro piuttosto spesso che, cavi all'interno, potevano essere riempiti di acqua calda e chiusi da un tappo
Peni e vulve rappresentati nell'atto di orinare, come liturgia magica e goliardica contro un oggetto o un pensiero da distruggere. Dall'orina corrosiva e rivoluzionaria, alla pipì che feconda e porta fortuna. Un rito apotropaico per sfidare subito l'anno nuovo
Il giovane Gabriele lavorò con la tavolozza. Negli anni del liceo dedicò al primo amore “un tramonto d’estate pieno di luce opalina”. E Stile ha ritrovato una “Marina” dipinta dal Vate nel 1892. Qui la storia e le immagini delle opere dell'aspirante pittore e le quotazioni dei suoi cimeli. “Nella sala di pittura il mio quadro mi parve così goffo e scolorito che mi venne la tentazione di sfondarlo con un colpo di pennello alla Goya”. E ancora il 13 maggio, a sera: “Il quadro l’avrai quanto prima; aspetto la cornice che ho già ordinata all’officina ma t’avverto ch’è un lavoraccio ripreso con moltissima fatica, e a forza di lenti d’ingrandimento, da un piccolo schizzo del Marcot”