Press "Enter" to skip to content

Posts tagged as “L’incubo nell’arte”

Spilliaert, il pittore nietszchiano che dipingeva nella più assoluta oscurità della notte. Le opere

"Il lavoro di Spilliaert è caratterizzato da prospettive drammatiche e da una luminescenza silenziosa.- dicono gli studiosi della Royal Academy - È noto soprattutto per una sequenza di enigmatici autoritratti e per le sue suggestive scene notturne di Ostenda. Le sue esplorazioni visive del sé e le potenti immagini della solitudine lo allineano con i modernisti europei come Edvard Munch e Vilhelm Hammershøi. Questa è la prima mostra monografica delle opere di Spilliaert nel Regno Unito e presenta circa 80 opere su carta - dalle immagini della sua città natale e della costa, alle opere successive che catturano la tranquillità della foresta fuori Bruxelles"

Incubi e poltrone impudiche di Dorothea Tanning, ottima artista e moglie di Max Ernst

Erano una coppia splendida. Lei giovane radiosa, sorridente, creativa; lui magro, con i capelli ormai bianchi, ma un vigore tutto giovanile. L'immagine di Max Ernst ha probabilmente schiacciato, in anni di maschilismo, quella della moglie, Dorothea Tanning (Galesburg, 25 agosto 1910 – New York, 31 gennaio 2012). Pittrice, poetessa e scrittrice statunitense, ha disegnato anche dei costumi per balletti e per il teatro e si è inoltre dedicata alla scultura. La qualità delle sue opere surrealiste è altissima, al punto che le sue quotazioni - come potremo vedere in fondo alla pagina - sono salite, superando il milione di dollari per un dipinto. Straordinaria pittrice, sotto il profilo della tecnica, Dorothea svolse un ottimo, inappuntabile lavoro sulla psiche femminile, e sulle sue ossessioni nascoste

Fili, ragnatele, mani rapaci, incubi e fumi. L’universo surreale e inquietante di Kyle Thompson. Il video

Case abbandonate, foreste vuote, fiumi, laghi, sono gli scenari in cui l'artista elabora le sue scene, intervenendo con fumo, effetti di luce e con oggetti della sua quotidianità. Kyle Thompson è nato a Chicago l'11 gennaio 1992. Ha iniziato a fotografare all'età di diciannove anni dopo aver trovato interesse nelle vicine case abbandonate. Il suo lavoro è composto principalmente da autoritratti surreali e bizzarri, che spesso si svolgono in foreste deserte e in edifici fatiscenti e fantasmatici.

Odilon Redon, biografia, stile, valori e immagini. Ragni, Polifemo e mostri

Quasi come un rifiuto al mondo impressionista, che gli risulta superficiale, decide di limitare l'uso dei colori, privilegiando il bianco e nero delle opere disegnative e collocandosi vicino alla visione letteraria di Edgar Allan Poe, di Charles Baudelaire e Stéphane Mallarmé e a quella artistica di Francisco Goya e Paul Gauguin. La citazione di questi poeti e scrittori, nonché la vicinanza al pittore spagnolo della Quinta del Sordo, lasciano intendere quali siano le tematiche noir e spiritualiste alle quali l'artista si lega