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Posts tagged as “pittori bresciani”

Gian Battista Barbieri

Il salodiano Gian Battista Barbieri (1858-1926) è artista fra i maggiori dell’Otto-Novecento bresciano, animato da rara sensibilità. Appartenente a famiglia benestante, il giovane Gian Battista affronta la pittura con spirito dilettantistico, per poi affinare le naturali doti alla scuola di Faustino Joli. Viaggia sovente: a Firenze frequenta Achille Glisenti, a Roma Modesto Faustini

Gli artisti del Cantinone di Brescia

E’ in queste sale che, sulla parete di fronte all’ingresso, Giulio Greppi realizzò a tempera, nel 1937, la grande lunetta riportante le caricature dei personaggi della bohème bresciana. Al centro del locale si trovava invece un vasto salone dove erano collocati il bancone e una credenza ottocentesca, mentre in cantina era conservata una notevole collezione di vini; infine, la saletta di destra ospitava il grande fuoco

Angelo Fiessi –

Era attratto dal paesaggio e studiò i paesisti lombardi, ma senza idealizzare la natura. Nelle sue opere si vede, infatti, come la preoccupazione di una raffigurazione realistica del soggetto sia dominante e come la resa vada addirittura oltre le aspettative. La natura dipinta da Fiessi è veramente se stessa: è piena di personalità e domina lo sguardo dell’artista

Pietro Leidi

Grande perfezionista legato al paesaggio -una perfezione che spesso blocca i suoi dipinti in qualcosa di raggelato, quasi in un manifesto turistico - Pietro Leidi (1892-1976) ha dipinto con frequenza vedute montane dall'aria cristallina. Per questo nitore e per i suoi cieli egli è stato amato dai collezionisti ancora legati a una visione ottocentesca della pittura. Nell'articolo di Stile arte, che possiamo leggere in Pdf, cliccando la riga rossa, la storia del pittore e l'osservazione della sua tecnica attraverso il restauro di questo dipinto

Filippo Monteverde –

Filippo Monteverde nasce a Brescia nell’aprile del 1846. Figlio di una benestante famiglia genovese, che opera nel settore della vetreria e della seta, si rivela presto incline più al fuoco dell’arte che agli interessi commerciali; decide quindi di intraprendere lo studio del disegno frequentando, dal 1863 al 1869, i corsi della “Moretto”