Un libro di Maria Letizia Gualandi rivisita l’arte antica in Grecia e a Roma senza trascurarne gli aspetti più “prosaici”, legati all’economia ed al mercato - Pittori e scultori, anche se abili, venivano considerati artigiani - Le firme ed i falsi - Quali erano i redditi, quale lo status sociale d’un artista celebre - Cicerone il collezionista: predicava bene ma razzolava malissimo.
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Ai tempi di Tiziano ottenere il pagamento di un quadro era spesso un'impresa titanica. Passavano anche 25 anni di reiterate richieste prima che il pittore vergasse la lettera ultimativa. Dipinti, contenuti economici e peso delle botteghe
Ai tempi di Tiziano ottenere il pagamento di un quadro era spesso un'impresa titanica. Passavano anche 25 anni di reiterate richieste prima che il pittore vergasse la lettera ultimativa. Dipinti, contenuti economici e peso delle botteghe
Quale fu il rapporto tra i grandi pittori e il denaro? La storia ribalta la diffusa credenza che i maestri più celebri non fossero pagati con dovizia. Michelangelo ebbe sostanze pari a 50 milioni di euro. Raffaello partì con un’ottima eredità. Sostanze da divi hollywoodiani e gestioni spesso dissennate. Quando l’arte supera il concetto crociano della gratuità dell’espressione