Il fiore risulta molto evidente a un’osservazione ravvicinata della superficie pittorica. Esso è una tenera viola primaverile, uno di quei nastri prodigiosamente esili e freschi che sbucano con la silenziosa prepotenza dei timidi tra i cespi ancora vizzi dell’inverno.
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Prodotta nel 1978, La danza dei sette veli, interpretata da Vivi Flindt, fu un successo con echi internazionali. La sensualità, la bellezza e la flessuosità della ballerina contribuirono certamente all'interesse di un pubblico che andava ben al di là di quello degli appassionati di balletto. La danzatrice Vivi Gelker (1943, Copenhagen ), che poi assunse il cognome del marito, Flindt, aveva imboccato il proprio percorso formativo nel 1951, quando venne ammessa alla scuola di ballo del Royal Theatre danese. Dopo la laurea, lavorò come ballerina e divenne etoile nel 1967
Erodiade, madre di Salomè, abbandonò il marito Erode Filippo I e andò a convivere con il cognato, il re Erode Antipa. Giovanni Battista, cugino di Gesù, condannò pubblicamente la condotta dello zio di Salomè; questi allora lo fece prima imprigionare, poi, per compiacere la bella figlia di Erodiade, che aveva ballato ad un banchetto, lo fece decapitare. Nel filmato vedremo la"Danza dei sette veli" di Salome, interpretata da Beate Vollack. Il lavoro teatrale è stato tratto dal libretto di Oscar Wilde nella traduzione tedesca di Hedwig Lachmann
Musica di Richard Strauss. Regia di Rosetta Cucchi. Direttore d'Orchestra Fabio Luisi. Orchestra del Teatro Carlo Felice