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Tesori recuperati in questi giorni dal relitto di una nave romana affondata tra Capraia e la Corsica. Trasportava vetri a tonnellate


Crediti fotografici: Manuel A Ñ Créd – ProdAqua / Drassm

La prima missione congiunta franco-italiana sul relitto profondo Capcorse 2 si è svolta dal 1 all’8 luglio. Questa nave romana, probabilmente naufragata tra la fine del I e l’inizio del II secolo d.C., si trova ora ad una profondità di circa 350 metri nelle acque italiane, a poche centinaia di metri dalle acque francesi, tra Capo Corsica e l’isola di Capraia. Questo è uno dei rari esempi di una nave che trasporta un carico di diverse tonnellate di blocchi di vetro grezzo e migliaia di vasi di vetro soffiato. L’omogeneità del carico, la quantità di vetro e lo stile degli oggetti suggeriscono che questa fosse una nave proveniente da un porto mediorientale.

La missione è coordinata da Franca Cibecchini per il Ministero della Cultura e Barbara Davidde per la Soprintendenza Nazionale per il patrimonio culturale subacqueo DRASSM Inrap ha partecipato anche Souen Fontaine (responsabile del palo subacqueo), responsabile dello studio del carico in vetro. L’operazione ha finalmente permesso di combinare archeologia e biologia marina per l’osservazione della fauna selvatica negli ecosistemi profondi dall’ecologista Nadine Le Bris Sorbonne Université – Muséum national d’Histoire naturelle
Questa prima campagna ha incluso un nuovo sondaggio fotogrammetrico del sito, la rimozione dei sedimenti superficiali su alcune aree mirate del relitto e il sequestro di una selezione di oggetti. Le operazioni sono condotte dalla nave Drassm, la Alfred-Merlin equipaggiata con i suoi due ROV, Hilarion e Arthur (progettata e sviluppata con e per il Drassm da Vincent Creuze Université de Montpellier – LIRMM
La missione Cap Corsica 2 ha così contribuito allo sviluppo di strumenti e allo sviluppo di metodi di intervento approfondito.
Crediti fotografici: Manuel A Ñ Créd – ProdAqua / Drassm

Qui sotto il video del recupero di alcuni vetri

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