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Venduti a 105mila euro micro-quadri e micro sculture realizzati da Lindon nelle crune degli aghi


David A. Lindon, un ingegnere inglese di 52anni divenuto artista a tempo pieno, ha venduto sei “micro capolavori” realizzati con una pazienza sovrumana, una mano fermissima e un microscopio, per ben 90.000 sterline, una cifra equivalente a 105mila euro. Le sei opere d’arte sono state create nella cruna di altrettanti aghi. I quadri contenuti nelle crune sono soprattutto riproduzione di opere famose, come la Notte stellata – e ora miniaturizzata – di Vincent van Gogh

“Nato a Poole – racconta Lindon – ho lasciato la scuola a sedici anni, ma ho intrapreso una carriera in campo ingegneristico, addestrato dal Ministero della Difesa per lavorare su strumentazioni complesse. Successivamente ho lavorato sui sistemi aeronautici, poi nell’ingegneria di produzione e, infine, sull’Eurofighter ​​(un caccia di ultima generazione, il più avanzato aereo da combattimento mai sviluppato in Europa, ndr.)”.

“Oggi vivo a Bournemouth con mia moglie Jackie. Entrambi abbiamo la fortuna di lavorare da casa, il che mi ha dato l’opportunità di lavorare sull’arte. Creo le mie micro-opere con una varietà di microplastiche e utilizzo gli strumenti e le tecniche speciali che ho usato o ideato nel corso degli anni”.

“Scolpisco e dipingo, aggiungendo lentamente dettagli e colorazioni. Per iniziare, stendo un progetto e, di solito, devo realizzare diversi prototipi. Ogni pezzo può richiedere mesi di lavoro scrupoloso prima che io sia soddisfatto del risultato”. L’artista ha messo a punto un banco tecnico che gli consente di operare, grazie a un microscopio e altre strumentazioni, con assoluta precisione.

“È una vera sfida controllare le mie mani e il mio respiro – racconta Lindon – Solo quando guardi, di persona, nel microscopio puoi davvero apprezzare la magia, i dettagli intricati e la profondità che le fotografie non sono in grado di rendere. Le difficolta? Devo rallentare il respiro (per stabilizzare le mani) e mantenere la frequenza cardiaca il più bassa possibile. Un battito del mio polso può rovinare mesi di lavoro. Le mie mani sobbalzano lievemente, al battito del mio cuore. Quindi lavoro tra un battito del cuore e l’altro”.

“Se non mantengo la massima concentrazione le mie dita possono accidentalmente distruggere settimane di lavoro. Troppo spesso ho perso un pezzo, schiacciandolo accidentalmente mentre mi muovevo. Queste opere – com’è facile immaginare, sono immensamente delicate, nella fase della stesura. L’elettricità statica può anche allontanare inaspettatamente un’opera d’arte, come per magia. Possono anche essere soffiate via a causa di uno starnuto, un colpo di tosse o anche per un’improvvisa corrente d’aria, se qualcuno apre una porta o finestra, mentre lavoro”.